giovedì 26 febbraio 2009

il MICRO NIDO: UN VERO AFFARE!!

Come da tradizione molinettiana, le più stravaganti delibere e determine vengono partorite uno o due giorni prima di Natale, o di Ferragosto.
Questa determinazione del direttore del Patrimonio, risalente al 24 dicembre 2008, concerne un comodato, praticamente gratuito, con il quale l'AOU affida il micro nido alla società cooperativa ASS.I.S.T.E.
Stiamo parlando di 644 mq di spazi dedicati. Il contratto si protrarrà fino al 31 agosto 2011. Nel pacchetto di ben quaranta euro annui, con i quali non si affitterebbe neppure uno spogliatoio, sono compresi “beni d'arredo e tecnici funzionali all'espletamento delle attività”, del valore di 160 mila euro, (il cui elenco non è stato allegato alla determinazione). Con quali soldi sono stati acquistati questi particolari “beni d'arredo?”. L'azienda ospedaliera si accollerà anche i costi di approvvigionamento, e la fornitura delle varie forme di utenze energetiche! Quindi se i bambini battono i denti per il freddo, la colpa è della ditta di mamma o papà, che, per arrivare a tanto, sborsano quasi 500 euro mensili! Sarebbe stato molto più giusto che ASS.I.S.T.E. facesse pagare un prezzo veramente “politico” ai figli dei dipendenti. Un vero regalo di Natale (alla cooperativa ASS.I.S.T.E.)!

mercoledì 18 febbraio 2009

SE NON PUOI CONVINCERLI, CONFONDILI!

Battuta attribuita al presidente USA Truman (quello che ha fatto
bombardare Hiroshima e Nagasaki), e ripresa recentemente dalla
Polverini, a proposito della dissociazione della CGIL dall'accordo siglato
da CISL, UIL ed UGL. La CGIL dice che i prossimi contratti penalizzeranno il nostro potere d'acquisto, ma pare essersi dimenticata di aver siglato, con Prodi, contratti nei quali ci scippavano tredici mesi di salario! Potremmo disquisire sui 30 euro in meno, ma in quell'occasione abbiamo perso quaranta volte tanto. Più pesi e più misure; lo sciopero di venerdì 13 era uno sciopero politico. Hanno condotto in piazza decine di migliaia di persone (loro dicono molti di più), a sostegno della mancanza di idee di Veltroni e dei suoi peones. Tre giorni dopo hanno perso le elezioni in Sardegna (e Veltroni si è dimesso). Scioperare contro la crisi è come farlo contro la guerra, la fame, la malattia e la morte (quest'ultima ha recentemente addirittura trovato dei fans nel PD!). In effetti la crisi
potrebbe essere il quinto cavaliere dell'Apocalisse, ma arriva in groppa ad un asino, ed è lenta anche ad andarsene. Confondere i metalmeccanici
significa far credere loro che la crisi occupazionale possa essere sconfitta
da un po' di gente che percuote tamburi, e suona pifferi, in una piazza
romana. Perché la CGIL non si azzarda a suggerire a Marchionne di
tornare a produrre in Italia auto decenti ad un prezzo decente? La CGIL
ha portato in piazza anche il pubblico impiego; naturalmente contro
Brunetta. Ma lui va avanti come un treno, e punta i "fannulloni". Speriamo che si occupi anche degli incompetenti, a partire dall'alto.
Ricordiamo che la legge Brunetta è migliorativa, per quanto riguarda la
mutua, rispetto ai nostri accordi aziendali. La triplice a livello nazionale si è sfasciata quasi completamente. Da noi alle Molinette no: continuano ad occupare l'amministrazione, una settimana sì ed una no. Dopo di che,
come se si fossero messi d'accordo prima, Galanzino compare e concede
tutto, anche quel che non può concedere. Da noi la triplice ha, da sempre, confuso più che convinto, ma, dato l'alto numero di tessere, ha successo. La gente facilmente confondibile produce indirettamente danni assimilabili al fumo passivo. Dovrebbero piantarla di bersele tutte (farsi
furbi)!

giovedì 12 febbraio 2009

Pillole di EDUCAZIONE CIVICA

L'educazione civica consiste nell'educazione dei cittadini. I cittadini (civis) romani avevano uno status, che prevedeva diritti, ma anche doveri. L'educazione civica risale a Platone e a Confucio. In Italia, fu Aldo Moro il primo a introdurre nel 1958 l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, ma senza valutazione. Visto come si comporta il popolo italiano, viene però da pensare che molta gente si sia fermata alle elementari. Le società devono fare qualcosa per inculcare ai propri cittadini le regole del gioco, che non sono innate, e non sono sempre trasmesse correttamente all'interno delle famiglie. Le leggi sono elaborate da gente preposta a farlo, eletta dalla maggioranza del popolo: dicesi democrazia. Quando una parte politica perde le elezioni, la deve piantare di giocare allo sfascio, perché siamo tutti nella stessa barca. Se un governo, regolarmente in carica, decide, ad esempio, di penalizzare il salario accessorio in caso di assenza per malattia, questa è una legge. Non serve dire: “non mi piace”, o “quello lì è un somaro (o peggio). La legge è quella che è, e deve essere applicata su tutto il territorio nazionale, ospedale Molinette compreso. Alcuni popoli vivono senza un’organizzazione politica paragonabile ad una vera e propria sovranità. Si pensi agli zingari, ma anche in Italia gli esempi non mancano. In questo caso lo Stato non esiste, perché al di sopra degli individui e dei gruppi non c’è alcun potere che li rappresenti e che li orienti verso un obiettivo comune. Questo modo tribale di essere produce iniziative più che altro dettate dall'impeto: partire in cinquanta, per andare ad “occupare” la direzione generale delle Molinette, se si punta il dito contro la legge Brunetta, significa prendere in giro la gente. Galanzino ha constatato come la comunicazione intra-aziendale sia effettuata in primis dai sindacati. Il consiglio che possiamo dargli è di ricorrere anche lui ai volantini. Il direttore generale ha altresì accertato come, in occasione dell'occupazione, la gente abbia creduto veramente che lui potesse derogare ad una legge. Noi sappiamo che non può farlo, e lo sa anche lui. Ma allora perché ha chiesto l'avallo sindacale su una “sospensiva” di tre mesi? Non crederà mica di essere il TAR?

mercoledì 4 febbraio 2009

MOLINETTE DISAPPLICA

Il DL Brunetta, del 26.6.08, non ha agitato più di tanto l’amministrazione molinettiana, e neanche CGIL, CISL, UIL. Si sapeva che il ministro voleva disincentivare la mutua. Brunetta si riferiva apertamente ai fannulloni, che secondo lui, infestano gli uffici pubblici: è uno tra i ministri più simpatici al popolo italiano. Forse perché noi dipendenti pubblici siamo degli incompresi! Alle Molinette non abbiamo fatto una piega, e sembrava che Brunetta ci facesse un baffo. Così il DL 112 non è stato applicato. Il 6 agosto, il DL è stato convertito nella legge 133, ma faceva troppo caldo per agitarci. Settembre, ottobre, novembre e dicembre sono trascorsi tra brainstorming: ognuno a dire quel che gli passava per la testa, parlando due o tre alla volta. Nessuna traduzione simultanea, e nessuna possibilità di rispondere, non avendo modo di capire quale fosse la domanda. Poi l’azienda, a gennaio, ha deciso di regalare una buona fetta dei nostri incentivi ad un’ottantina di posizioni organizzative, e da parte di CGIL, CISL e UIL, EEG piatto! Subito dopo, l’amministrazione ha dato finalmente applicazione alla legge Brunetta, con soli sette mesi di ritardo. Del resto noi dovremmo essere un’azienda ospedaliero universitaria, per via di una legge del 1999. Evidentemente certe leggi scadono come gli yogurt. Il 29 gennaio, un incontro clandestino con i tre amigos; una cosa per niente regolare, ma alle Molinette si studia il diritto per fare il rovescio (e non parliamo di tennis). Pensavamo avessero imparato a memoria il copione, ma ieri ci hanno delusi ancora una volta. Ora hanno inventato una commissione, perché in Italia se non si sa cosa fare se ne forma una. L’amministrazione ha deciso che il numero dei componenti di parte sindacale sia cinque. Questo è il nuovo numero magico: uno più dei cavalieri dell’Apocalisse, e due meno dei nani di Biancaneve. Nel frattempo la legge Brunetta sarà sospesa, perché le Molinette è una repubblica delle banane, dove le leggi dello Stato si possono eludere. Da maggio in avanti, però, neppure la zarina ci potrà più proteggere dal perfido ministro, e le trattenute avranno luogo retroattivamente. In pratica, ieri (3 febbraio) abbiamo perso quattro ore per spostare di tre mesi il problema. Ma molti sindacalisti non hanno ancora capito che cosa sia una legge (e non solo loro). Credono di poterla cambiare o abrogare semplicemente parlandone con Galanzino.